
Il mini-Amleto di Effetto Larsen
12/05/2010Secondo premio al Festival Internazionale di Regia Fantasio Piccoli in forma di primo studio, Lo sguardo di Amleto definisce il suo genere come “tragedia onirica per piccolo principe” e si presenta come una suggestione, un viaggio nell’immaginario del giovane intelletto di Danimarca. Eventualmente, l’ultimo oscuro sogno prima della fine; in effetti, il suo punto di vista sui personaggi principali. La ricerca di Effetto Larsen, illustra il materiale di sala, trova fondamento nello spazio e nel lavoro dell’attore, e decide di dare precedenza scenica all’azione piuttosto che alla parola. Confonde, con queste premesse, l’introduzione parlata di Gertrude, interpretata dalla brava Francesca Botti che, con un cambio d’abito, dà vita anche ad una vivace ed inedita Ofelia, insieme donna, madre, sposa. Ed è estraniante, per conseguenza, ancorché affatto gradita, la sintesi shakespeariana che inizia ad avvicendarsi attraverso il dialogo. I capitoli principali della nota vicenda, le essenziali battute, orchestrate da Matteo Lanfranchi, catturano l’attenzione. E la ricerca del mistero di Amleto, i “motivi segreti e gli accordi invisibili” che ne costruiscono la coerenza di significato, entra nei territori della performance artistica, con l’uso tecnicamente impeccabile della luce e l’eccellente sincronia dei corpi al di qua e al di là di un drappo bianco che, insieme ad una poltrona-trono e ad un tavolo-sala dei banchetti, esauriscono l’arredo scenico. Interessanti, in questo senso, l’apparizione del fantasma di Amleto I, che quasi come un Don Giovanni mozartiano ed insieme Superego freudiano, segue le metamorfosi deformanti del mostro. E poi Rosencrantz e Guildenstern, in un intermezzo un po’ stonato per la eccessivamente ricercata comicità, e infine la morte di Ofelia, tra le braccia dell’amato. Poco inserito nel discorso attorale Claudio, interpretato da Fabrizio Lombardo, bravi Filippo Farina nel ruolo di Laerte-Polonio e Lorenzo Piccolo nel ruolo di Amleto, in una conversazione che coinvolge un fratello, un padre e un principe che non diventerà mai re.
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